In memoria dei giovani norvegesi, vittime della follia nazista di Anders Behring Breivik, riporto il brano di un poema, scritto da Selma Meerbaum Eisinger, giovanissima poetessa tedesca, morta di tifo all’età di 18 anni , uccisa anch'essa nel 1942 dall’odio nazista, nel campo di lavoro Michailowska dove era stata deportata, insieme ai suoi genitori e agli altri ebrei della sua città.
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Vorrei vivere.
Guarda come è colorata la vita.
E quanti bei balli!
E tante labbra attendono, ridono, ardono
e mostrano la loro gioia.
Vedi la via, come sale:
così larga e chiara, come se aspettasse me.
E lontano, da qualche parte, singhiozza e suona
il desiderio, che attraversa me e te.
Il vento sussurra nella selva,
mi dice che la vita canta.
L’aria è silenziosa, delicata e fredda
il pioppo lontano accenna, accenna.
Vorrei ridere e sollevare pesi
e combattere e amare e odiare
e vorrei toccare il cielo con un dito
e vorrei essere libera e respirare e gridare.
Non voglio morire. No!
No.
La vita è rossa,
la vita è mia.
Mia e tua.
Mia.
Perché urlano i cannoni?
Perché muore la vita
per corone scintillanti?
È là.
Vicina.
Molto vicina.
Devo attendere.
Che cosa?
Uno dopo l’altro
si muore.
Non ci si alza più.
Mai più.
Voglio vivere.
Fratello, anche tu.
Esalano un soffio
la mia bocca e la tua.
Tu vorresti uccidermi.
Perché?
Piange la selva
da mille flauti.
La luna è luminoso argento nel blu.
I pioppi son grigi.
E il vento mi colpisce.
La strada è chiara.
Poi…
Poi essi vengono
e mi strozzano.
……
Brano tratto dal libro “Non ho avuto il tempo di finire” – Poesie sopravvissute alla Shoah di Selma Meerbaum- Eisinger – Mimesis Il quadrifoglio tedesco.
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