Fontanone 2024
"Poesie d'Acqua e di luci"
nell'ambito della rassegna "Eventi a Fontana"
ideata e diretta da Gabriele Manili.
Grazie a Gabriele
Manili, ideatore e direttore
artistico di Eventi a Fontana, ai poeti Luca
Benassi, Anna Maria Curci, Renato Fiorito, Elisabetta Marconi, Monica
Martinelli, Marco Masciovecchio, Maria Teresa Laudenzi, L;aura Pezzola, Michela
Zanarella, ai musicisti Giacinto Mazzola e Amedeo
Morrone e al grande poeta Elio Pecora
che è stato nostro ospite d’onore.
Selezione
di “Poesie d’acqua e di luce” lette al Fontanone:
Renato Fiorito
Andromeda,
col suo corteo nuziale
cosparge di stelle
l’universo.
Se non vedessimo
il suo impasto di luce
diremmo che non
esiste.
Invece è lì in
fondo al cielo
a ricordarci da
spazi siderali
la sua bellezza.
Tra miliardi di
stelle, altri mondi
sono aggrappati
alla volta,
quinte di teatro
per la nostra commedia,
realtà
irraggiungibili alle nostre domande
a cui manca sempre
l’ultima risposta
che ci inchiodi
alla terra
o ci renda
immortali.
da Andromeda (Ladolfi
editore)
Monica Martinelli
Le rovine mi proteggono
zampillano fontane dalla
grotta dei sogni.
Quale universo percorro
salendo sui sassi della
storia?
Betulle e olmi ombreggiano
menzogne
dette per sopravvivere,
pensieri che non sanno dove
andare,
in quale senso sciogliersi.
E questo inganno del tempo
ci appartiene
in un divenire continuo di fiori
e illusioni.
Elisabetta Marconi
I dettagli del
mondo
Una carezza, un tramonto.
Il baffo di una nuvola rosa
una lacrima posa.
Uno sguardo, un
sorriso,
un muro diviso.
Uno strappo (all'
anima)
cucito negli
occhi.
Un verso
un canto
un pianto.
Una parola detta
di troppo.
Un seme che
germoglia nell'orto.
Un bambino che corre,
una goccia che
risuona veloce
o una che più'
lenta scorre.
Di piccole cose
è fatto il mondo:
di dettagli,
di particolari
Di cose che noti,
di cose che
sbagli.
Un guanto sfilato
al rovescio
una buca dove si
inciampa.
Un fiocco senza
più colore,
Una fiamma che
feroce divampa.
Sono i dettagli
l’anima del mondo.
Eroi coloro che se
ne innamorano:
leggeri e profondi
come un bambino
giocondo.
Michela Zanarella
Sole della mia sconfinata estate
spalanco le ante
dell'anima
e ti faccio
restare perenne
in un cielo che ha
sete infinita di luce.
Non è mai tardi
per essere fieri
del proprio amore
mentre la vita
maneggia con cura
giorni lasciati
all'ombra e stagioni nascoste.
Questa voce che
non sa dire
più di un silenzio
in realtà grida
agli angoli del vento
come brilla il
cuore
sulle vette del
tempo.
Da l’eredità del Bosco- Macabor)
Marco Masciovecchio
dalla tua mano
lascia ch’io cada
come una piuma,
è una carezza
l’aria,
impatto sulla
terra
e sono seme
metto radice
al buio privo di
luce
poi torno a
respirare
e sono fiore
e poi di nuovo
seme
dalla tua mano
continuerò a
cadere.
Anna Maria Curci
è l’essenza di
scorrere e cercare
nell’intralcio di
lacci e cesure
di paratie
ferrigne arrugginite
fonte azzurra di
pianto e condanna
è sosta e
ripartenza di papiri
fiumi di
metamorfosi disciolte
vicenda di
addensare e rifluire
(da Insorte, Il Convivio Editore 2022, p.
13)
Luca Benassi
(dubbio)
curvo nel piacere delle mani,
gli occhi aperti al buio del respiro –
che sei sul crinale, i piedi sulla lama
bianca delle rocce, le braccia aperte
all’orlo delle cime, fra i valloni
pieni di silenzio.
È lì che tenti il dubbio dei passi,
– da una parte il giglio della neve
dall’altra il nero della pietra –
e tremi alla parola, al suono
del sasso che cede alla scarpata
nella domanda non posta, nell’eco
dell’amore perduto fra i crepacci:
scegliere è trovare una mano tesa
l’argento della croce, un rosario
nell’aria rarefatta della voce.
Non importa il sentiero, il versante
la cresta corrosa dai muschi,
importa le dita che tengono la corda
la stretta della pelle contro il vuoto
il dono della fede che dipinge
l’alba sul tuo volto.
Giacinto Mazzola/Renato Fiorito
Clandestini(canzone)
Schromm.
Schromm.
Lento è il rumore dell’onda.
Schromm…schromm
Appendo il cuore alla luna.
Ora che è fermo il motore
la sete tortura.
T’ho portato a morire ragazzo,
ma volevo salvarti.
Schromm, schromm
Siamo morti già in tanti
nel lungo viaggio,
perfino i bambini.
Schromm.
Uno sparo nel buio,
un lampo di luce e la morte.
Fatti piccolo figlio,
non farti vedere.
Sono anch’io luminoso
come un astro inchiodato nel cielo.
Ma questo chiodo fa male.
Schromm… schromm
è il mantra del mare
che rotola dentro la notte,
indifferente al dolore.
Se non verranno a salvarci
saremo una cosa con l’onda.
Schromm… schromm.
Non so se ho peccato.
Perdonami figlio.
Anche la speranza è una colpa
per chi è come noi.
Schromm… schromm
Ha solo una stella la notte.
Maria Teresa Laudenzi
Esiste un'umanità
di settembre.
Anziana e bambina.
Lenta.
Malandrina.
E un'umanità che
di lunedì
scappa.
Al mare.
Scappa dal lavoro
dal non lavoro
dai figli
dai mariti
dalle mogli
dai doveri
dai rumori
dai telefoni
dagli orologi.
E un'umanità
clandestina.
Fatta di coppie
di nonni e
nipotini
di signore
sovrappeso
di uomini rugosi.
Al mare, a
settembre
l'acqua brilla in
modo strano.
Brilla per pochi
fuggiaschi,
naufraghi della
vita
che della vita
sanno
e che della fuga
fanno
il loro vessillo
dorato.
Mentre un reggae tardivo
saltella fuori dal
bar.
Laura Pezzola
Sei acqua
Sei acqua dalle costole spugnose
moltiplichi valve sulle ferite
raccogli smerigli e piccoli granchi.
Sei acqua per le sorgenti
per i piedi scalzi
per gli uomini nudi
per il ventre delle madri.
Inondi di pietà le croci
scendi in rivoli e cascate
impasti fango e case.
Sei muschio tra le dita
stella che estingue l’arsura
goccioli fretta sulle rotaie
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