IL NOSTRO ETERNO
poesia e video di Renato Fiorito
Musica di Giovanni Bomoll
Foto naturalistiche di Carlo Ferro
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Anche cento lo sono.
Le colonne dei templi si spezzano prima
e gli dei vengono dimenticati
insieme alle preghiere inascoltate.
L’amore che tanto ci prese
e scavò l’anima, dissodando passioni,
non vedrà il tempo delle nuove primule.
Che sperpero è la vita
se la carezza in cui s’impiglia il cuore
aspetta inutilmente una parola
che non baratti la felicità dell’ora
con infelicità più certe e durature.
Ma il tuo sorriso, quando infine arriva,
si piazza giusto al centro della notte
diventando una cosa con la vita.
Perciò, prima che il cielo ci abbandoni
dimmi che questa notte è il nostro eterno
con la parola che in sé tutto contiene
e tesse sopra l’orlo della vita
la splendida perfezione del momento,
raccogliendo su sé tutte le stelle
sicché la luce non sembra mai finire.
° ° ° ° ° ° °
Videopoesia di Renato Fiorito
Musica di Giovanni Bomoll
Immagini di Carlo Ferro
Voce di Eduardo Fiorito
Il nostro eterno dura poco.
Il tempo che l’erba cresca
sulle nostre speranze.
Mille anni sono troppi per noi.sulle nostre speranze.
Anche cento lo sono.
Le colonne dei templi si spezzano prima
e gli dei vengono dimenticati
insieme alle preghiere inascoltate.
L’amore che tanto ci prese
e scavò l’anima, dissodando passioni,
non vedrà il tempo delle nuove primule.
Che sperpero è la vita
se la carezza in cui s’impiglia il cuore
aspetta inutilmente una parola
che non baratti la felicità dell’ora
con infelicità più certe e durature.
Ma il tuo sorriso, quando infine arriva,
si piazza giusto al centro della notte
diventando una cosa con la vita.
Perciò, prima che il cielo ci abbandoni
dimmi che questa notte è il nostro eterno
con la parola che in sé tutto contiene
e tesse sopra l’orlo della vita
la splendida perfezione del momento,
raccogliendo su sé tutte le stelle
sicché la luce non sembra mai finire.
La pelle
fragile custode
di tempi e di ombre
lentamente tradisce il suo dolore
e si perpetua inconsapevole
nelle nenie e nelle bocche
di bicchieri a metà.
Spargo petali attorno ai viali,
raccolgo in giardino gemme di fiori
che durano il tempo di una speranza.
I ragazzi che corrono a scuola,
le cartelle a tracolla,
più non li conosco.
Parlano di un mondo che non vedrò.
Una ruga sul viso
ha il solco profondo dell’abisso,
l’anima fa una piroetta sul burrone
ma non cade.
Si sente libera e senza pesi.
Forse sta per volare.
Vorrebbe solo un abbraccio
per dimenticare il male
e senza chiedere perdono
essere perdonata.
Ma tu nemmeno ci pensi.
Cosa vuoi che ti importi?
Troppo tempo è passato
senza amore
e le parole non bastano
a raccogliere carezze.
Chi sa dov’è finito
il giallo delle ginestre
ora che più non m’ami.
Poesia di Renato Fiorito
Video di Maria Grazia Di Biagio
Balliamo.
Lasciamoci portare dalle note
Intrecciamo i corpi con le vite
ed il ritmo sia giusto per un tango
nel quale ritrovare i nostri vizi
e abbandonare tutte le virtù.
Balliamo allora, per sentirci vivi,
Riversiamo il passato in questo tango.
Tutte le donne amate e poi tradite
imprigionate in un passo doble.
Raccontami di te
col movimento docile del corpo
e se le labbra si fanno più vicine
lascia che il desiderio si consumi
con l’andare estenuato delle gambe
prigioniere di tutte le malie.
E quando il corpo preme contro il mio
tutti i rimpianti e tutti i desideri
quelli che ti hanno ucciso e poi hanno
pianto,
quelle che mai sapranno del dolore
nel quale hanno affondato le mie sere
ci spieranno dal fondo della sala
in questo tango che in sé tutto raccoglie.
Danza perché più bello sia l’inganno
e più forte torturi il desiderio.
E mentre andiamo corre via la vita
nascosta tra le pieghe della mente
che si accende del fragile momento
fingendo che sia eterno il suo fluire.
Ma non pensarci, finché il fuoco brucia
e dura inesaudito il desiderio
la vita sarà qui tra i nostri passi.
° ° ° ° °
LEGAMI
https://www.youtube.com/watch?v=BUfzMKGZIH4
Legami le mani, amore mio,
perché fioriscono rose tra i tuoi
capelli
che io solo vedo
e non so stare fermo senza toccarti.
Posso fingere di non amarti se vuoi
nascondendoti il pane segreto
che lievita coi sogni
e non parlarti del desiderio di te
che ogni notte mi assale,
ma tienimi le mani, amore mio
perché nessuno veda
come mi tremano
mentre ti guardo.
Posso regalarti nuove parole
e tacerti l’unica che conta veramente,
seppellendola nel cuore
come un seme segreto
che attende stagioni
migliori,
ma legami le mani amore mio
perché gocce di luce
brillano sulla tua pelle
e non posso star fermo senza
abbracciarti.
Legami le mani, amore mio,
legami il cuore,
e trascinalo vivo tra la folla
mentre frusti i cavalli del tempo
che tutto consuma
inseguendo altri sogni
che mi fanno impazzire,
ma non abbandonarlo
all’incongruenza del buio
poiché troppo vasta è la notte
se tu te ne vai.
Video di Samy Chierichini, montato da Angelo Paionni, ispirato al romanzo "Ombre" di Renato Fiorito e presentato giovedì 10 novembre alla Provincia di Roma - Sala Di Liegro
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