venerdì 23 dicembre 2011

Pulsante Radio Web - Via del Sole e Annodo la vita di Renato Fiorito

Puntata Natalizia per lo spazio dedicato alla poesia su Pulsante Radio Web. Nell'attesa dei regali che speriamo siano gradevoli e numerosi, ecco il regalo della redazione di "Poesia, l(’)abile traccia dell’universo" per allietare anime, cuori senza però dimenticare anche qualche spunto per la riflessione...

In occasione delle Feste ormai alle porte, esce una puntata speciale di "Poesia, l(’)abile traccia dell’universo". Né interviste né recensioni, stavolta, ma soltanto una serie di piacevoli letture che sapranno senza dubbio intrattenere i nostri cuori, inducendo a tratti la nostra mente a riflettere in scioltezza sui numerosi aspetti del Natale: perché se da una parte verranno giustamente celebrati quelli gai, affettivi e religiosi, che da sempre conosciamo, dall’altra si darà voce persino a quelli nascosti, bui... e forse slabbrati di dolore. Ci attende quindi un variegato itinerario attraverso le emozioni e i significati molteplici della ricorrenza più amata, sia dai grandi che dai piccini. Le nostre guide saranno Cristina Bove, Maria Gisella Catuogno, Maria Stella Filippini, Renato Fiorito, Sara Gròsoli e Antonella Pizzo: sei autori davvero notevoli di cui Carla Burdese e Pietro Pàncamo declameranno poesie, racconti e brevi saggi. Non bisogna però dimenticare il prezioso contributo di Paolo Ottaviani, il quale reciterà ben tre delle sue liriche così suggestive. Dunque buon ascolto, cari amici, e buon Natale a tutti!


Annodo la vita
a quest’altro Natale
carezzando innocenze perdute
come fosse un abbraccio.
Ai festoni del cuore 
lego il filo
del rosario dei giorni
che il tempo trasforma
in struggente magia.
È così esigua la festa
che se tu non ci fossi
tutto svaporerebbe
In lucida follia.
Ma non è disamore
se tra i sorrisi dell’oggi
naufragano ancora
le nostalgie di ieri
e molte vite vorrei
perché nessun filo


fosse spezzato.



sabato 8 ottobre 2011

Premio di Poesia “L’integrazione Culturale per un Mondo Migliore"

Premio Letterario Internazionale di Poesia e Narrativa “L’integrazione Culturale per un Mondo Migliore" indetto dal Consolato Generale dell’Ecuador a Milano e il Centro Ecuatoriano de Arte y Cultura.

La giuria del premio, composta da Ninnj Di Stefano Busà, Corrado Calabrò, Franco Loi, Rodolfo Vettorello, Haidar Hafez, Don Alessandro Vavassori, Lorenza Franco, Alessandro Quasimodo, Angelo Gaccione, Gino Masciarelli, Guaman Allendere ha inserito tra le poesie finaliste del premio la mia poesia "Playa Pilar".


Playa Pilar

                                                                               


Alla fine di tutte le strade
secoli accatastati in bianche conchiglie
guardano immobili
l’eterna distesa del mare.

Con le dita gentilmente mi sfiori
per sapermi vicino
nello sfarinarsi lento della vita.

Un cormorano grida
conficcato nel cielo
per fermare l’istante
che col sole tramonta.

Basta il suo volo
Per sentirsi fratelli.
 
In proposito, il Presidente del Premio, Guaman Allende, Direttore Generale della Sezione Letteratura e Vice Presidente del C.E.A.C. mi ha inviato questo messaggio:

Caro Dr. Renato Fiorito, prima di tutto mi voglio complimentare per le sue opere in allegato, che sono veramente meritevoli, le siamo grati per la sua pertecipazione al premio, e con l'augurio di poterlo conoscere in occasione del premio, lo saluto con stima e gratitudine.
Guaman Allende.

Il Console Generale dell'Ecuador a Milano, Narcisa Soria Valencia, a sua volta mi ha scritto:




Ha il piacere d’invitare Lei, a ricevere il riconoscimento per la sua poesia "Playa Pilar" scelta e inserita nell’antologia del premio. Che diffonde gli ideali, le tradizioni della società d'oggi e di conseguenza l’impegno nell’integrazione culturale.
Cogliamo l’opportunità per ringraziarla. Saremmo onorati confidando nella vostra presenza.
Cordiali saluti. 
Narcisa Soria Valencia
Console Generale dell’Ecuador a Milano

domenica 25 settembre 2011

Premio Letterario Internazionale "Laudato si' o mi' Signore"

UNIVERSUM, ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE DELLA CULTURA

Finalista della 2° Edizione del Premio "Laudato si' o mi' Signore" è la mia poesia "Per il Cristo che muore".
La cerimonia di premiazione si è svolta il 2 ottobre 2011 a Falconara Marittima, presso la sala conferenze del convento francescano (Piazza S. Antonio, 4)



Al premio hanno partecipato 275 autori provenienti dall’Italia e dall’estero con oltre 650 elaborati.  



Hanno concesso il loro patrocinio: la Regione Marche,  il Comune di Falconara Marittima, l'Università della Pace della Svizzera Italiana, la Chambre Européenne, Comitato regionale Unicef-Marche, il Sacro Sovrano Ordine Cristiano dei Cavalieri di San Basilio il Grande, l'International Parliament of Safety and Peace, il Corpo Internazionale dei Volontari della Pace ed il Circolo Culturale Smile – Vallecrosia (IM).

venerdì 19 agosto 2011

PREMIO INTERNAZIONALE DI POESIA "di Verso in Verso"

Alla V Edizione del Premio Internazionale di Poesia "di Verso in Verso" è stato attribuito il 1° Premio a questa mia poesia:

 

 

Regalami una poesia



Regalami una poesia,
Mary,
perché il buio
abbia parole amiche
e non ci sia bisogno della luna
per ingannare il cuore. 

Regalami frasi nuove,
Mary,
che annuncino altre stagioni
portate dal maestrale
col polline dei fiori
e i profumi dei monti
per diventare carezze. 

Regalami una canzone,
Mary,
che sia canto di allodole
e tunica bianca
a rivestire i monti
sicchè io sappia finalmente
appartenerle
e appartenerti. 

Regalami parole d’amore,
Mary,
che abbiano lunghe braccia
e dita sottili
che accarezzino lievi
il  mio dolore
con unguenti d’oriente. 

Regalami una poesia,
Mary,
fatta di labbra rosse
e bianchissima pelle
e fluenti capelli 
in cui stanotte
abbandonare il viso.



mercoledì 27 luglio 2011

Contro tutti gli odi e tutte le violenze - Selma Meerbaum Eisinger

In memoria dei giovani norvegesi, vittime della follia nazista di Anders Behring Breivik, riporto il brano di un poema, scritto da Selma Meerbaum Eisinger, giovanissima poetessa tedesca, morta di tifo all’età di 18 anni , uccisa anch'essa nel 1942 dall’odio nazista, nel campo di lavoro Michailowska  dove era stata deportata, insieme ai suoi genitori e agli altri ebrei della sua città.
Selma non ha una tomba. Ciò che rimane di lei è un libro di poesie, che ognuno dovrebbe leggere prima di cominciare ad odiare.





........
Vorrei vivere.

Guarda come è colorata la vita.

E quanti bei balli!

E tante labbra attendono, ridono, ardono

e mostrano la loro gioia.

Vedi la via, come sale:

così larga e chiara, come se aspettasse me.

E lontano, da qualche parte, singhiozza e suona

il desiderio, che attraversa me e te.

Il vento sussurra nella selva,

mi dice che la vita canta.

L’aria è silenziosa, delicata e fredda

il pioppo lontano accenna, accenna.


Vorrei vivere.

Vorrei ridere e sollevare pesi

e combattere e amare e odiare

e vorrei toccare il cielo con un dito

e vorrei essere libera e respirare e gridare.

Non voglio morire. No!

No.

La vita è rossa,

la vita è mia.

Mia e tua.

Mia.


Perché urlano i cannoni?

Perché muore la vita

per corone scintillanti?


Ecco la luna.

È là.

Vicina.

Molto vicina.

Devo attendere.

Che cosa?

Uno dopo l’altro

si muore.

Non ci si alza più.

Mai più.

Voglio vivere.

Fratello, anche tu.

Esalano un soffio

la mia bocca e la tua.


La vita è colorata.

Tu vorresti uccidermi.

Perché?

Piange la selva

da mille flauti.

La luna è luminoso argento nel blu.

I pioppi son grigi.

E il vento mi colpisce.

La strada è chiara.

Poi…

Poi essi vengono

e mi strozzano.

……

Brano tratto dal libro “Non ho avuto il tempo di finire” – Poesie sopravvissute alla Shoah di Selma Meerbaum- Eisinger – Mimesis Il quadrifoglio tedesco.

martedì 21 giugno 2011

Troppo rosso è diventato il cielo

E' in vendita presso tutte le librerie Feltrinelli e presso il sito Feltrinelli.it la nuova edizione della raccolta di poesie Troppo rosso è diventato il cielo, arricchita di tutte le nuove poesie dell'autore





Sono poesie d’amore, ma anche di impegno civile, che parlano delle stagioni dell’esistenza con le loro felicità e i loro abbandoni, del rimpianto per ciò che immancabilmente si perde e delle speranze che caparbiamente si riaffacciano ad ogni tornante della vita. Poesie che sanno scavare con dolcezza nel segreto dei sentimenti umani, scoprendone il nocciolo nascosto e universale. II verso, sfrondato da barocche aggettivazioni e sterili ricercatezze, si concentra tutto sull’efficacia delle suggestioni, con una semplicità linguistica che è frutto, insieme, di ricerca colta e delicata sensibilità, accogliendo la grande lezione ermetica di Ungaretti, come sacralità della parola che nasce dalla solitudine della condizione umana, e quella metaforica di Garcia Lorca, come felice trasposizione in immagini plastiche dell’astrattezza dei sentimenti.



Troppo rosso è diventato il cielo




Troppo rosso è diventato il cielo

e troppo vicina è la sera

per non sentire il dolore di questo giorno

che mi  inghiotte la vita

per risputarla sconnessa

nel buio della notte,

quando sogni  inquieti verranno

a trasformare in verità

le nostalgie del cuore.


Allora nuovamente saprò

com’ erano azzurre le mie sere

e come erano bianche le tue mani,

mentre  disegnavano nell’aria

ridenti carezze,

accompagnando parole

come foglie fruscianti.


Ora il tuo nome è sasso levigato, alga fiorente,

pesce argentato negli abissi del cuore.

 Ma troppo rosso è diventato il cielo 

e troppo sontuosi sono i drappi di nuvole

per non sentire il peso di tutte le assenze.

 

 

Aquilone


 


Il mare ha lontani clamori.

Su un filo di luna si corica l’infinito.

Anche la mia anima vi appendo

e aspetto che il vento del mare

la faccia volare.




Il vento soffia felice



Il vento soffia felice da dietro la luna

invadendo le sconfinate distese della notte

e scherzando leggero con i riccioli d’onde.


Le parole dette si perdono nel buio

con un suono lieve

mentre la luna ti accarezza i capelli.


Bianche corolle fioriscono segrete tra i tuoi pensieri

mentre muovi  le mani

ad accompagnare canzoni.


Il vento ha dita sottili

che ti muovono le vesti

e ti fanno sorridere alla sua malizia.


Anch’io vorrei abbandonare le mie paure

ed essere, infine, vento.




I pescatori di perle


I pescatori di perle sono finiti,

hanno indossato bombole e maschere

 e girano oziosi in cerca di prede.

Non sanno nulla delle perle.

Ed io mantengo il segreto.

Scendo a mani nude e trattengo il respiro.

Resisto e aspetto che la conchiglia si apra

e mostri infine la perla.

Allora con gentilezza e amore

tendo la mano e la raccolgo.



I pescatori di perle sono finiti.

Io sono l’ultimo.



Playa Pilar


                                  

Alla fine di tutte le strade

secoli accatastati in bianche conchiglie

guardano immobili

l’eterna distesa del mare.

Con le dita gentilmente mi sfiori

per sapermi vicino

nello sfarinarsi lento della vita.

Un cormorano grida

conficcato nel cielo

per fermare l’istante

che col sole tramonta.
 

Basta il suo volo

Per sentirsi fratelli.





sabato 4 giugno 2011

Ombre: L'intervista a Baobab del 1/6/2011




Intervista di Marco Teseo a Renato Fiorito 




Il romanzo è stato premiato al Premio Mondolibro 2010 e al Premio Via Francigena 2011

Ombre è in vendita nelle librerie Feltrinelli e nel sito Feltrinelli.it